“In questa pagina scoprirai di più, scoprirai il perché.
“Perché” faccio questo lavoro? Perché credo in ciò in cui credo? Perché ho scelto di lavorare in questo modo? Ma anche “perché” anche tu hai bisogno di comunicarlo e perché in questo modo…”
Lo chiede il mercato, lo chiedi anche Tu
Il mondo è cambiato davvero: ho iniziato a lavorare ed occuparmi di comunicazione quando ancora “il grafico” lavorava con colla, forbici e tanta immaginazione. Da quando la televisione era l’unico sistema per dare visibilità, i cartelloni stradali erano un buon compromesso, si usciva senza il cellulare perché non era ancora stato inventato, non c’era ancora Internet e soprattutto i Social.
Oggi viviamo tre grandi “Novità” alle quali fare attenzione:
1) Il consumatore si informa in modo autonomo, si fida più degli amici (o anche di persone che non conosce), non ascolta ciò che hai da dire sul tuo prodotto, ma vuole sentire la storia che hai da raccontare. è più scaltro, più esigente, più veloce.
2) La concorrenza ha un nuovo significato. Un tempo era un dramma avere un nuovo concorrente in città, adesso sei in concorrenza con il mondo. Amazon ha fatturato nel 2016 oltre 136 miliardi senza neanche “avere” un prodotto.
3) Oggi vincono le idee, il saperle mettere in pratica e comunicarle, più che i grossi budget.
Di cose c’è bisogno dunque?
1) Di comunicare, questo è ovvio. In modo ancora più efficace, multimediale, coerente. Cambiano i mezzi (i media) ma poco il messaggio.
2) Di semplificare
Questa è una bella sfida. Come sempre troppe opzioni confondono: succede in un vetrina, succede in una landing page, succede decidendo cosa e come comunicare.
Soprattutto aziende storiche o liberi professionisti si trovano nel mare delle opportunità: possiamo fare il sito web, poi tracciare gli utenti, fare una landing page, metterci su un test A/B, e poi c’è Instagram, LinkedIn, i chatbot…ma abbiamo anche la fiera e la necessità di brochure, documenti interni, bigliettini da visita, un packaging più accattivante.
La cosa più frequente che succede è non fare nulla o fare, cercare di fare, tutto e male.
- Abbiamo questo obiettivo.
- Abbiamo questo target.
- Abbiamo questi tempi.
- Abbiamo questo budget (no, non è una vergogna avere un budget limitato o comunque determinato)
- Dunque: cosa si può fare per massimizzare il ritorno?
La semplificazione sta qui, sta in un’altra grande parola: CONCRETEZZA.
Ecco tutto, ecco raccontato ciò in cui credo ed il motivo per cui faccio il mio lavoro con creatività ma soprattutto con concretezza.
Creativamente concreto o concretamente creativo, insomma uno che ama fare…
E se anche tu “sposi” il mio “Perché” adesso sai perché potresti voler lavorare con me e cosa aspettarti.