Welcome to the machine?
De Pretto News • 08-2017
In questi giorni sentivo alla radio un intervista, dove si presentava un nuovo software della Sony chiamato Flow Machine, che permette ad un computer di creare in maniera totalmente autonoma composizioni musicali sullo stile di altri autori, o anche originali. Nonostante se ne parli dal lontano 1957 è solamente adesso che comincia ad affacciarsi la possibilità di creare qualcosa di valido anche commercialmente e non solo come esperimento. Sony, Google, e altri colossi dei media stanno investendo tempo e denaro, nelle composizioni autonome. Contemporaneamente altri istituti di ricerca, anche italiani, stanno sperimentando super sistemi di calcolo basati sulla luce. Questo, presto o tardi, diventerà lo standard per tutti i computer, che in futuro potranno avere cento o duecento volte la capacità di calcolo dei computer odierni.
Sembra una svolta positiva avere strumenti tanto potenti a disposizione, ma in realtà conoscendo le grandi corporate, sappiamo che la discriminante sarà come sempre economica. A questo punto avendo a disposizione tutta quella potenza, verrà da chiedersi: perchè affidare a degli artisti, che sono: costosi, inaffidabili, umorali (insomma umani), il compito di scrivere canzoni, quando un computer lo potrà fare meglio, ottenendo successi certi, in tempi brevi. Si potrà istruire la macchina per creare una serie di Hit, sapendo già la portata social di ognuna, e quindi il ricavo in vendita pubblicitaria. L’unica cosa che conterà a quel punto saranno le vendite della pubblicità correlata, con buona pace dei vari artisti.
Andando avanti con il pensiero, e ampliando la cosa al mio ambito, la grafica e la comunicazione, mi chiedo quale sarà il futuro. Grazie a queste super capacità sarà possibile senz’altro, anche per un “non addetto ai lavori” creare la foto perfetta, lo slogan perfetto, il logo perfetto, il tutto senza l’aiuto dell’uomo, ma solo inserendo in un computer centinaia di esempi a cui “ispirarsi” per creare un elaborato originale, a basso costo e con un risultato professionale. Lo stesso potrebbe accadere per i siti internet o per le campagne sui social. Il computer ha tutte le informazioni che tu non hai e , al contrario di un umano, ha la capacità computazionale di metterle a frutto, subito.
Sarà inevitabile quindi dover cambiare prospettiva. Lasciando stare il dibattito meglio umano o computer dovremmo, come sarebbe meglio fare già adesso, concentrarsi sul valore dei contenuti, su quanto sono rilevanti per noi al di la dei calcoli e delle statistiche, sarà questo a fare la differenza.